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Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL) sono condizioni presenti in età evolutiva in cui l’acquisizione delle abilità linguistiche è compromessa sebbene non sia causata da alterazioni neurologiche o sensoriali (sordità o indebolimento dell’udito).

I bambini con disturbi specifici di linguaggio possono presentare difficoltà, di vario grado, nella comprensione, produzione e uso del linguaggio.

Nella classificazione secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -quinta edizione) vengono così distinti:

  • Disturbo del linguaggio
  • Disturbo fonetico-fonologico
  • Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie)
  • Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica).

Per formulare una corretta diagnosi è necessario prendere in considerazione più fattori:

  • verificabile tramite un’accurata valutazione

E’  molto importante effettuare una diagnosi che coinvolga Il Neuropsichiatra, lo Psicologo e il Logopedista e che tenga conto dei molti aspetti sopra descritti.

E’ inoltre di fondamentale importanza distinguere bambini che presentano un ritardo di linguaggio (i cosiddetti late talkers, praticamente il 13-20% dei bambini), bambini che riescono a recuperare il gap entro un anno di ritardo rispetto alla norma (late bloomers) e bambini affetti da disturbi del linguaggio.

La distinzione in sede diagnostica è complessa, perché lo sviluppo del linguaggio del bambino non avviene in maniera uniforme e standardizzabile, ma con estrema variabilità interindividuale, sia nei tempi che nei modi. La crescita e la maturazione delle abilità comunicative sono, infatti, influenzate anche da fattori esterni quali l’esposizione alla vita sociale, gli stimoli genitoriali alla conversazione o la presenza di fratelli e sorelle in famiglia.

Ecco a quali segnali bisogna prestare attenzione per riconoscere un possibile disturbo del linguaggio nel bambino:

  • Ritardo nella comparsa delle prime parole;
  • Ritardo nell’abilità di strutturazione di frasi complesse;
  • Alterazione nella produzione dei suoni linguistici;
  • Difficoltà lessicali, sintattiche e grammaticali;
  • Difficoltà a livello pragmatico;
  • Difficoltà di comprensione del linguaggio parlato;
  • Scarso uso della gestualità.

Il trattamento riabilitativo effettuato dal Logopedista, mira a potenziare le aree del linguaggio che presentano maggiori criticità nonché a supportare la famiglia suggerendo strategie comunicative efficaci e funzionali al bambino affinché l’ambiente possa rispondere in modo efficace alle sue difficoltà.