Il disturbo della coordinazione motoria, o disprassia, è un disturbo neuroevolutivo che consiste in un insufficiente sviluppo della sola coordinazione motoria, senza interessare, quindi, lo sviluppo intellettivo, visivo o condizioni neurologiche particolari.
La caratteristica più evidente è l’impaccio motorio, la lentezza ad eseguire movimenti e schemi motori ed una scarsa coordinazione.
Nei bambini più piccoli si può notare ritardo nel raggiungimento delle principali tappe di sviluppo motorio ed un impaccio motorio mentre in età adolescenziale i sintomi possono riguardare difficoltà grafo-motorie e scarso interesse per gli sport, dovute alle difficoltà di coordinazione motoria.
La diagnosi del disturbo della coordinazione motoria è stata inserita all’interno della macrocategoria dei “Disturbi del neurosviluppo”, ossia quelle condizioni di difficoltà specifiche che hanno però un impatto sullo sviluppo globale del bambino; nel caso specifico della coordinazione motoria, questa impatta negativamente sull’apprendimento scolastico, altera l’autonomia e provoca disagi nelle relazioni interpersonali familiari e sociali.
Il disturbo interessa circa il 5-6% della popolazione infantile compresa tra i 5 e gli 11 anni (i maschi più delle femmine), e non migliora con la crescita, anzi, se non trattato immediatamente può perdurare, anche oltre l’età evolutiva, nel 50-70% dei casi.